Note:
In questo libro sono contenuti gli scritti di diversi anni fino ad oggi e lo si comprende dal fatto che tra i testi del passato fino ad ad arrivare a quelli più recenti si possono notare accenti e richiami non sempre lineari. Definirei il suo contenuto come un continuum di coscienza, che in forma di parole ambisce a fondersi con l’universale. Un po’ come un visitatore di paesi lontani, che si siede davanti a Voi e inizia a parlare del suo viaggio, cosi è lo slancio poetico che, proprio perché ci appartiene, non è che un “altra dimensione” di noi stessi.
L’identità artistica che ho dato DMT Unconscious Vision, non vuole rinnegare il mio stesso nome, anzi tutt’altro. Esso per me è poesia, una lirica, un’ispirazione o, per dirla diversamente, una specie di magnete che attira la mia fantasia e tutto il mio corpo all’interno di una possibilità concreta, viva, di esperire un fenomeno psichico e spirituale. DMT invece sta per dimetiltriptamina, ovvero quella sostanza che risiede all’interno della nostra ghiandola Pineale, l’Epifisi, e che può indurre stati alterati di coscienza, senza l’uso di droghe stimolanti. In questo caso si tratta di un flusso completamente naturale, solo, che come tutte le situazioni psichiche, trovata la sua condizione, quasi in maniera autonoma, continua ad espandersi: ecco la nascita dell’ispirazione, dell’attimo che può catturare, o è catturato, la condivisione del momento vissuto con il momento universale. Ecco l’effetto del trascrivere, del comporre con le parole e il suo andare avanti.
Sono una persona che medita, e questa abitudine credo abbia certamente contribuito a far crescere in me una qualità sensibile che ha dato e continua a dare linfa per rendere Dmt Unconscious Vision un qualcosa di organico. Non scrivo sotto uno stato di trance, sono lucido e chiaro o... almeno spero di esserlo! Credo comunque in un processo che mantenga risultati dentro di noi, una particolare epigenetica della poesia, dell’arte, delle sfumature positive che essa può portare nella vita di ciascuno, e che può essere stimolo per una trascendenza verso un più alto stato di coscienza, se assorbita, meditata, appunto. Questo è anche il senso che nasconde lo scrivere, e poi il voler condividere.
Un sogno se vogliamo, ma bello.
Ora non voglio più dilungarmi in questa introduzione, ma preferisco immaginarvi già con il libro in mano, così, un po’ assorti nella lettura di un testo...aprendo a caso il volume.
Gabriele Denti |
