Note: Una donna e il peso della sua storia. Un’amica che ne raccoglie la testimonianza e si fa carico di ogni sua parola, di ogni suo respiro.
È un lungo andare quello di Antonella fatto di attese, di ricerca, di paure, di solitudine, di rabbia, e di giudizi.
È senso della vita quello di Simona fatto di ascolti, di trascrizioni, di attese e di riprese.
Con gesti misurati e sinceri l’una si rapporta all’altra. E l’altra dice di una vita dove le parole scorrono come l’acqua in un fiume in piena, senza argini e senza un mare alla sua foce.
Una donna sbagliata è una lunga intervista che durante la lettura ci restituisce la voce più vera, più intima di queste due donne: Antonella e Simona.
Chi intervista, come in questo caso, ci mette sempre del suo in quello che chiede, in quelle domande che si inseguono una dopo l’altra, c’è la parte più bella che l’intervistatore possiede: il cuore. Un’intervista non può nascere se non c’è cuore, quello vero. E Simona questo lo sà benissimo altrimenti non si sarebbe messa al lavoro!
L’intervistato ha i suoi tempi, la sua vita da raccontare fatta di momenti sbagliati, di ingiustizie, e di rabbia, tanta rabbia. Una rabbia che Antonella sfoga non attraverso gesti cattivi, parole cattive, pensieri cattivi, ma nel definire se stessa una donna sbagliata.
Ma può una donna se sbagliata amare gli animali e prendersene cura? Può una donna se sbagliata nascondere il suo essere al mondo interno pur di tutelare l’amore e l’affetto della sua famiglia? Può una donna, quale essere umano prima di ogni cosa, se sbagliata cercare negli altri, perchè ne conosce il valore, l’amicizia e l’amore?
Queste sono le domande che mi sono posta durante la lettura di questa bella intervista dove non troverete un principe azzurro che rapisce la sua amata, non leggerete di vacanze in isole tropicali, o di una vita da favola. No, non troverete nulla di tutto ciò, ma di certo leggerete una storia vera nel suo essere più nuda e cruda. |