Note: Questo ritratto collettivo, patrocinato dall’Anpi e dall’Iveser, ci restituisce tutto lo spessore, l’impegno e l’umanità di Primo De Lazzari. È soprattutto un segno di gratitudine, affetto e riconoscenza nei confronti di una delle tante “querce sottili” che, con generosità, ci hanno consegnato libertà e democrazia, beni inestimabili da continuare a proteggere oggi più che mai. La vita di Primo rappresenta uno specifico modo di stare al mondo, perché in essa ha prevalso una scelta di libertà. Certo, la conquista della libertà - cioè la liberazione - dal nazifascismo è la cifra, l’imprinting, che ha segnato la sua esistenza, ma da quella conquista iniziale si dipana un percorso ricchissimo: dall’impegno nel Pci e nell’Anpi, all’attitudine al sapere e all’attività di studioso, militante, democratico e infaticabile messaggero di “memoria” alle giovani generazioni. |