Note: L’opera parla di me, ma quando parlo di me, parlo anche di tutte le persone con le quali la vita è stata severa. Parlo di chi ha mille motivi per piangere, ma tiene duro, rifiutando di lasciar cadere le proprie lacrime. Parlo di chi ha mille ragioni per lamentarsi, ma invece si adatta alla propria realtà. Parlo di chi si trova in una situazione con mille motivi per odiare, ma invece ha scelto di amare: cerco di essere voce di tutte le persone senza tetto, ma soprattutto – in questa società spesso distratta e addormentata - rappresento tutti quei ragazzi a chi è stata attaccata l’etichetta di ragazzi di strada. Ho scritto per chi non ha voce, per chi è bullizzato nella società, per tutti i bambini senza diritti nel mondo, ma soprattutto a nome di tutti quei bambini nei campi di cacao in Costa d’Avorio, e che lavorano per farvi avere la Nutella. Ho alzato la voce nel nome di tutte le donne che soffrono sotto un sistema maschilista, ma soprattutto per le mamme dei Paesi poveri che vedono i loro bambini morire perché vivono in posti dove la prepotenza dell’economia e della politica chiude gli occhi di fronte alla loro sofferenza e ai bisogni primari. |