Note: Questo libro non è un’autobiografia. Mauro Mazza, già direttore del Tg2 e di RaiUno, entra dalla porticina dei ricordi ma subito si ritrae, non appena percepisce di essere a un passo dall’invasione non autorizzata. Chi scrive è testimone, osservatore privilegiato, mai protagonista degli eventi cui si trova ad assistere o che deve raccontare. Oggigiorno, la tv ha creato figure ibride e ben strane: conduttori che si considerano investiti di missioni pedagogiche e salvifiche; giornalisti che confondono i loro compiti con quelli dei politici o - durante la pandemia - degli scienziati. Il sonno della ragione (e quello della televisione) ha generato mostri che nuocciono gravemente alla salute. È bene conoscerli, riconoscerli e cambiare canale immediatamente. “Per il mio benessere mentale e spirituale credo di avere individuato alcune uscite di sicurezza” - confida Mazza al lettore - “oltre le quali ritrovo un senso e un perché. Mi pare una bella impresa. Prima di consegnare queste pagine all’editore ho riletto i pensieri, le parole e le (poche, davvero) omissioni scritte nell’arco di un anno passato così in fretta. Vi ho ritrovato il gusto di sensazioni che, senza questi appunti, sarebbero finite nel dimenticatoio o in un angolino remoto della memoria”. E che, invece, hanno dato forma a questo racconto scandito in quattro stagioni. Sì, esatto, proprio come una pizza. O come la vita. |