Note: «Buongiorno, vorrei il giornale di domani.» «È l’ultimo della fila, ne tengo solo uno, perché non lo compra mai nessuno.»
Vagabondare nella propria mente lasciandola libera di partorire ciò che vuole è un lusso che la vita moderna distratta e sempre in ritardo a pochi concede. Le emozioni ci appartengono, ci somigliano, sono monoliti che scavalcano il tempo, le mode, le generazioni, integre e inossidabili. E allora scrivere di sé è ricongiungersi alle emozioni universali in cui il nostro sé si riflette nell’altro. Vagabondaggi mentali è un inno al guardarsi dentro, all’ascolto interiore, immersi nel flusso delle emozioni altalenanti, a volte irruente, a volte pacificatrici, compagne del nostro ormai raro, beato silenzio.
Teresa Bladelli, mantovana d’origine ed emiliana d’adozione, di sé riconosce l’esuberanza e l’emotività. L’effluvio del suo scrivere è un indomito sussulto dell’anima che chiede di essere liberata. Non me ne voglia il lettore se parlo tra me e me, ma tendo ad accogliere l’impulso al dialogo che mi sorge spontaneo e ne traccio un percorso a volte breve a volte più approfondito in base all’urgenza che in quel momento mi coglie. |