Note: Pietro Sgambati, nasce a Quadrelle in settembre 1944.Non ancora ventenne, con il diploma di maturità, parte per Londra e vi soggiorna per sei anni. Rimpatria con moglie e figlio a fine giugno 1970, fissando la residenza nel Comune di Brusciano, provincia di Napoli. Consegue la laurea in Scienze Politiche alla Federico II° nel gennaio 1981 Vento di nuove speranze è il suo ottavo romanzo, scritto durante la seconda fase della Pandemia e conseguente disagio economico – sociale del nostro Paese. Attraverso un’appassionata e vicendevole storia d’amore, con una scrittura semplice e scorrevole per non appesantire la narrativa, l’autore mette in risalto pregi e difetti della società italiana con un linguaggio fluido e particolarmente paco perché ritiene l’etica fondamentale nella comunicazione in generale. L’Italia è percossa dalla Pandemia. Colma di problemi sociali, si valutano indispensabili quelle riforme già richieste dalla Comunità Europea e che abbiano come specifico programma rettitudine e raziocinio nella redistribuzione della ricchezza nazionale oltre ad una semplificazione non solo delle funzioni ma anche un riassetto generale delle responsabilità nei numerosi apparati della Pubblica Amministrazione. L’autore si fa promotore di un reale rinnovamento collettivo con determinazioni a costruire una Società senza indigenza e povertà nel pieno rispetto della persona umana. Il centenario della morte del nostro Dante possa essere propulsivo per una tangibile rigenerazione. L’umanità, secondo il pensiero dello scrittore, non ha futuro se le autorità intellettuali sia laiche e religiose non mirano ad una Società che pur essendo diversamente stratificata, non ha come fondamento il Bene Comune e la minima garanzia esistenziale per la persona umana. Le crescenti generazioni meritano un Paese migliore. |