Note: Rufo Rango è un pícaro del Novecento, straccione, vagabondo, mendico e mascalzone, senza nessun desiderio di redenzione. Il merito dell’autrice è quello di presentarci la sua vita come una serie di episodi in cui, con una prosa scarna ed essenziale, senza interventi moralistici, ci accompagna nel suo percorso fisico e nel suo percorso interiore. Questo romanzo può essere definito come pseudo-formazione di un antieroe, perché il protagonista è privo di illusioni, disposto a ricorrere all’inganno e all’illecito per sopravvivere, lontano da ogni codice morale, isolato, pur senza opporsi alla società in cui vive. Un personaggio letterariamente molto difficile da gestire, il classico cattivo soggetto che non incontra le simpatie dei lettori. |