Note: Questo mio ’viaggio nell’Olimpo’ è iniziato con la scoperta dei testi della psichiatra, psicoterapeuta e analista junghiana Jean Shinoda Bolen: Le dee dentro la donna e Gli dei dentro l’uomo. Considerare i comportamenti umani dalla prospettiva dell’impronta dell’archetipo e non sulla base di ’filtri diagnostici’ ha significato, per me, avvicinarmi ulteriormente al mondo dell’anima. Perché dee e dei incarnano lo spirito naturale della vita. Jung afferma, infatti, che la mitologia fa parte dello spirito infantile di un popolo, nel quale sono racchiusi i desideri dello stesso popolo, che ha generato il mito. Afferma, inoltre, che il nostro sogno personale è mito. E aggiungerei, il sogno è la nostra stessa realtà. Anche per Esiodo il concetto di Numi è originato, come già citava Aristotele, da ciò che avviene nel loro animo e da fenomeni meteorici. E soggiungiamo, dallo spettacolo di ogni altro fenomeno della natura. Il mito, in ultima analisi, rappresenta il modo in cui l’uomo ha restituito il numinoso che appartiene alla natura e quindi al suo stesso Essere e che la nostra coscienza ha distrutto nella dissezione scientista. Come sostiene la scrittrice e documentarista Selene Calloni Williams, essi (gli dei) rappresentano le idee originarie, le immagini primigenie di tutti gli eventi. Nulla, infatti può esistere in questo mondo se non immaginato. |