Note: Insegnare yoga in carcere è una esperienza particolare, con gli anni ci si abitua persino alle porte che si aprono e si chiudono con il loro suono pesante e “definitivo”. Lo yoga è proprio il contrario, lo yoga vuole aprire le porte, non solo fisiche, ma le porte della nostra psiche. Perciò lo yoga in carcere è in un certo senso un paradosso, ma proprio per quello avrebbe una potenzialità enorme. Questo libro è il frutto di una collaborazione fra Jessica, insegnante di yoga attiva da anni all’interno del carcere di Sollicciano (Firenze), e un suo allievo detenuto, Augusto. Il libro è dedicato soprattutto alle persone recluse e agli agenti penitenziari, ma anche a chiunque voglia approfondire la tematica dello yoga in relazione alle istituzioni totali. Vuole essere uno stimolo a provare le tecniche dello yoga per superare le difficoltà che si vivono all’interno del carcere, presentato in forma di manuale, con la descrizione precisa e dettagliata di una serie di pratiche, accompagnate da foto scattate durante lezioni di yoga alla sezione femminile e di Augusto nelle stanze della sua detenzione. |